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Quadro essenziale

Due sono i nuclei sistematici degli studi di Giulio M. Chiodi: il pensiero regolativo (o filosofia regolativa) e la simbolica (più in particolare la simbolica politica e giuridica). Entrambi tengono conto dei tre precisi percorsi, che presiedono alla formazione, non soltanto filosofica: interiore (o del profondo soggettivo e creativo), intellettuale (o dell’approfondimento culturale), civile (o delle forme accomunanti).

 

Pensiero regolativo. Le esigenze della convivenza impongono che i comportamenti umani abbiano delle regole oggettivamente riconoscibili: la politica, la morale e il diritto sono i tre ambiti fondamentali, nei quali vengono elaborati i criteri comuni, ossia di valenza non soltanto soggettiva, che regolano la convivenza. La comprensione delle convergenze e delle differenze di quei tre ambiti sono affidate al pensiero regolativo. Il pensiero regolativo può essere definito come l’esercizio della razionalità secondo criteri di autocontrollo delle intenzioni finalizzate. Il pensiero regolativo non si fonda su ontologie e si presenta, perciò, pur procedendo con caratteri razionali, compatibile con la simbolica.

L’esposizione sistematica della teoria regolativa è contenuta in Giulio M. Chiodi, Teoresi dei linguaggi concettuali (FrancoAngeli, Milano, 2000). L’applicazione specifica figura nei volumi, organicamente concepiti: Teoria dell’ideologia (testo a circolazione privata), La menzogna del potere (Giuffrè, Milano, 1979), Equità, la regola costitutiva del diritto (Giappichelli, Torino, 2000). Questa trilogia ha il suo antefatto in Orientamenti di filosofia politica (Vangelista, Milano, 1974).

 

La simbolica studia il simbolo nella sua entità di manifestazione vitale e psicoteoretica, dal sacro all’estetico, dal performativo al fenomenico. La simbolica fornisce i criteri per accedere alla comprensione di quanto in noi, fuori di noi e attraverso noi si esprime in forme per la nostra coscienza contemporaneamente e inscindibilmente consce ed inconsce, ponderabili e imponderabili, mettendo in contatto la realtà visibile con quella invisibile. La simbolica non è da confondere con la semiotica, che studia invece i segni e i linguaggi. Il simbolico è realtà immaginale, esprime la modalità patica ed identitaria fondamentale del nostro essere e del suo rapportarsi al mondo. Nel simbolo i dati esterni ed interiori si incontrano; in essa la ragione, i sensi, l’immaginazione e gli stati psico-affettivi ed emozionali si fondono in un’entità inscindibile, che dà luogo al mondo immaginale. La coscienza liminare è l’organo di tali manifestazioni.

Le caratteristiche del simbolico, il suo interagire con le forme culturali nelle quali prende corpo, la sua teorizzazione e la metodologia essenziale, per acquisirne il senso e le dinamiche, sono esposti in Giulio M. Chiodi, Propedeutica alla simbolica politica (2 voll.), (FrancoAngeli, Milano, 2006-2010); i due volumi, suddivisi in lezioni, offrono la teoria generale e un percorso orientativo sui fondamenti simbolici costitutivi della civiltà occidentale.  Il volume Giulio M. Chiodi, La coscienza liminare. I fondamenti della simbolica politica, (FrancoAngeli, Milano, 2011) espone la formazione del mondo simbolico nella nostra coscienza sia nel suo rispecchiarsi nella realtà esterna, sia nella sua modalità di recepirla, ricostruendo anche la struttura elementare dello speculum symbolicum, sintesi della geometria immaginale. Applicazioni particolari dell’ermeneutica simbolica si trovano in Speculum symbolicum, (Scriptaweb, Napoli), e in Speculum symbolicum I e Speculum symbolicum II (Artetetra, Capua) oltre che in altri saggi che figurano elencati in bibliografia.