“Civitas e socialitas. Scuola di educazione federale”. Discorso semplice sul baricentro europeo
Sono in atto trasformazioni degli assetti del mondo, prodotti in gran parte dalle innovazioni della tecnologia, che condiziona e anche strumentalizza la politica. Sul piano politico quanto è in corso richiede di ragionare a lunga, media e breve misura, nonché brevissima. Questi aspetti non agiscono in successione, ma operano congiuntamente già nel presente. Tuttavia nel presente è opportuno non confonderne la presa sui fatti e sulle scelte che si compiono o devono compiersi. A lunga misura ci si deve regolare sull’Estremo Oriente, con Cina ed India, a media col Medio Oriente e il mondo islamico, a breve (anzi immediatamente) con la situazione dell’Europa. Un tono di rassegnazione accompagna in quest’ultima uno spirito stanco e distratto, che si è diffuso in gran parte della sua popolazione. E’ frutto di sfiducia, di pigrizia mentale, di bassi ideologismi e di conformismo gregario, che conducono a un provincialismo inquieto ed indolente. Ma fintanto che l’umanità non sarà ridotta ad un insieme robotizzato eterodiretto, l’Europa avrà ancora nel mondo un compito civilizzante, che ora non mostra di saper adempiere. E’ un compito di tutti e di ciascuno. Quelle che seguono sono riflessioni generali e preliminari su questo impegno, rivolte soprattutto agli italiani. Continua a leggere →